Leopold Museum

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Leopold Museum
Ubicazione
StatoBandiera dell'Austria Austria
LocalitàVienna e Museumsquartier
IndirizzoLeopold Museum, Museumsplatz 1 im MQ, 1070
Coordinate48°12′09.54″N 16°21′32.91″E / 48.20265°N 16.359142°E48.20265; 16.359142
Caratteristiche
TipoArte: pittura, scultura, fotografia
Intitolato aRudolf Leopold e Elisabeth Leopold
Istituzione2001
FondatoriRudolf Leopold
Apertura22 settembre 2001
DirettoreHans-Peter Wipplinger
Sito web

Il Leopold Museum, ospitato presso il Museumsquartier a Vienna, Austria, alloggia una delle più vaste collezioni d'arte moderna austriaca. Il museo contiene la più grande raccolta mondiale di opere di Egon Schiele. Tra le altre opere, vi sono quadri di Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Richard Gerstl.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Nell'arco di mezzo secolo, i fondatori Elisabeth e Rudolf Leopold acquisirono oltre 5000 lavori, consolidati nel 1994 nella Fondazione Privata Leopold Museum, con l'assistenza della Repubblica d'Austria e la Banca Nazionale d'Austria. Il Leopold Museum venne inaugurato nel 2001.[1]

Il fulcro della collezione è rappresentato dell'arte austriaca della prima metà del XX secolo, e include importanti dipinti e disegni di Egon Schiele e Gustav Klimt, che mostrano la graduale trasformazione in Austria della Secessione viennese – il movimento Art Nouveau/Jugendstil – in Espressionismo. Il contesto storico viene illustrato dalle maggiori opere d'arte austriache del XIX e XX secolo.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 ai poster della mostra Uomini nudi dovette venire aggiunta una striscia rossa per coprire i genitali dei modelli in foto.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fox, Margalit. "Rudolf Leopold, Art Collector, Dies at 85", The New York Times 29/06/2010. Consultato 20/11/2012
  2. ^ Articolo su Reuters Archiviato il 19 novembre 2015 in Internet Archive. del 17/10/2012 (EN)
  3. ^ Kerry Skyring, Penis problem: A Vienna museum covers up, su dw.de, Deutsche Welle. URL consultato il 2010/2012. (EN)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN124783227 · ISNI (EN0000 0001 2242 8065 · SBN VEAV330425 · LCCN (ENnr00025111 · GND (DE5337960-3 · BNF (FRcb159090775 (data) · J9U (ENHE987007349761905171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr00025111